La verità sul fumo motiva a smettere

Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine, molti fumatori non conoscono ancora i pericoli del tabacco e scoprendoli trovano la voglia di smettere. «L’industria del tabacco sistematicamente ingannato il pubblico per decenni, negando che il fumo era pericoloso e fonte di dipendenza» spiega James Thrasher, professore associato alla University of South Carolina Arnold School of Public Health e coautore dell’articolo. A causa della loro falsità, una sentenza del 2006 ha dichiarato che l’industria del tabacco doveva fornire dichiarazioni correttive sui loro inganni passati attinenti a cinque temi: effetti sulla salute del fumo per i fumatori ; effetti sulla salute del fumo passivo per i non fumatori ; sigaretta e dipendenza da nicotina; progetti dell’industria delle sigarette per aumentare la dipendenza; mancanza di sicurezza nelle sigarette cosiddette leggere e a basso tenore di catrame. «Per quasi un decennio, tuttavia, l’attuazione di questa sentenza è stata ritardata da continue battaglie legali. E durante questo ritardo il marketing del tabacco continua a far sembrare il fumo una parte normale e importante del comportamento di tutti i giorni» continua il ricercatore, sottolineando che molti fumatori sono ancora oggi all’oscuro della verità sul fumo grazie alle menzogne dell’industria del tabacco. E proprio loro, secondo Thrasher, sono i più motivati a smettere una volta venuti a conoscenza delle informazioni correttive sui reali pericoli del fumo: le donne, gli afro-americani, gli ispanici e le persone a basso reddito. «I nostri dati suggeriscono che più aspettiamo a smentire le menzogne dell’industria del tabacco, più i fumatori continueranno a consumare sigarette» riprende Thrasher, che assieme ai colleghi ha valutato 1.404 fumatori fra 18 e 64 anni di età appartenenti a diversa etnia, genere e reddito raccontando loro la verità sul fumo. E, sorpresa, tra metà e un terzo degli intervistati ha dichiarato che alcune informazioni erano nuove per loro, e che conoscerle li avrebbe motivati a smettere. «Correggere le precedenti menzogne dell’industria del tabacco può avere un ruolo nel prevenire il fumo tra i giovani e nell’aumentare l’astensione tra gli adulti» conclude Thrasher.

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